• IT  EN
  • Il Peacoat Cenni storici su un capo iconico del guardaroba maschile

    Il Peacoat

    Cenni storici su un capo iconico del guardaroba maschile

    Proviene dall’ambito militare, quel medesimo contesto che ha dato vita ai principali capi d’abbigliamento giunti sino ai giorni nostri e ritenuti pertanto “classici”. Ha uno stretto legame parentale con il blazer, di cui parleremo a breve, ed è un capo maschile sofisticato, complesso e spesso tradito nell’interpretazione contemporanea. Il Peacoat nasce probabilmente in Olanda, nel 1723, per poi diffondersi in Europa e negli Stati Uniti. L’origine del nome è tuttavia controversa: secondo alcuni deriverebbe dalla parola olandese pijjekker o pijjakker per l’appunto “giacca di stoffa grossolana”, secondo altri dalla parola “pilot” o dal grado militare “petty officer” e quindi in una parola “P-coat”. Una sola cosa è certa: come spesso accade in materia, è nel Regno Unito che raggiunge la sua massima espressione.

    Il peacoat è una giacca da lavoro, quindi non indossata dal personale graduato, cui sono riservate versioni più formali. Sempre a doppio petto blu, come quella con tasche orizzontali a patta, otto bottoni dorati in colonna e lunghezza al ginocchio che prende il nome di “Bridge Coat”, riservato ai soli ufficiali di bordo. Lo schema compositivo è basato sul taglio a doppio petto con sei bottoni in colonna più due alti decorativi, ampi revers alti, tasche verticali a filetto (scaldamani) e vestibilità asciutta. Il colore è rigorosamente blu navy ed il tessuto è un panno pesante di lana cardata (Melton). I bottoni possono essere in metallo, dorati o in legno e raffiguranti i corrispettivi emblemi navali. 

    La versione che offre più spunti per la sua interpretazione bespoke è senza dubbio quella offerta da Mr. Camplin che nel 1857 diventa fornitore ufficiale della Royal Navy proponendo una versione inarrivabile per qualità e contenuti. Questa presentava fodera interna in contrasto rosso citata dalla Henry Lloyd nel 1966 quando progettò per Sir Francis Chichester la mitica “Consort Jacket”), e il c.d. cordage (doppio cappio in cima di canapa) utile sia come prolunga per bloccare gli ultimi due bottoni, quando i membri dell’equipaggio indossavano pesanti maglioni sotto il loro Peacoat non riuscendo più a chiuderlo, sia per assicurare il fischietto da nebbia. Ancora oggi l’originale “Peacoat Island” di Camplin conserva tutti i dettagli inalterati nel tempo e si aggiungono le rifiniture interne delle asole in gros grain verde-blu come il nastrino della GNS (General Naval Service) medal, la medaglia conferita a chi si distingue per il servizio prestato alla Royal Navy, bottoni in metallo spazzolato con emblema e tessuto in panno di lana follato “scaccia pioggia”.

     

    Testo di Giovanni Onano

    Il Peacoat Cenni storici su un capo iconico del guardaroba maschile
    Il Peacoat Cenni storici su un capo iconico del guardaroba maschile
    Review: Lemarcks Bow-Tie Double-monks
    Montblanc Summit Smartwatch

    Iscriviti alla newsletter