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    Dude Reviewed - Santoni

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    Santoni’s story starts in 1975 in Corridonia, the renowned footwear area of the Marches, from the passion of Andrea and Rosa Santoni for the shoes. Following a philosophy of quality over quantity, a tiny workshop carved out inside a garage has become a reference in the high-end shoes industry. Today in a workshop of 15.000 square metres the old manufacturing techniques are kept alive also through the in-house training process for young interns. The company’s distinctive feature is the colour: craftsmen spread it by hand on every single pair of shoes, following the so-called velatura technique, with different steps to obtain the desired hue. Even the thread is soaked by hand into the beeswax to make it more resistant.
    Men’s shoes are their core business, but twelve years ago they expanded the collection making also women’s shoes, both formal and casual. Despite the business-like organization, the product respects the rules of Italian craftsmanship and the company has had 24% of growth in the last year. Ready-to-wear shoes have Goodyear welted soles along with a blake stitching. They also offer a custom-made and bespoke service, both hand-made. The former allows the customization of internal lining, skins and colours, whereas the latter implies the use of cedar shoetrees to create the last and three months after the measurement the shoe is ready. Curiosity: the thread to sew the soles has a wider diameter than the holes in the sole in order to get a waterproof effect.
    Starting from the founder’s passions, we signed important partnerships” – says Stefano Bergamini, the retail manager, meaning the collaborations with Mercedes-AMG, IWC and Rubelli. Santoni’s passion for excellence finds its main expression in the “Limited Collection”, a fully hand-made prêt-à-porter collection with a focus on the international markets. The lasts are longer and the premium skins are exotic featuring unique decorations. Mister Santoni still recalls when – with some samples in a bag – flew to Paris to meet the most important press office of the city, which today still works with them. Since then, a long way has been walked, but 24 boutiques, 53 million Euros and 500 employees after, Andrea Santoni, the founder, still defines himself as a cobbler.
    Bespoke hugs,Fabio______________             La storia di Santoni inizia nel 1975 a Corridonia, nel celebre distretto calzaturiero delle Marche, dalla passione di Andrea e Rosa Santoni per il mondo della scarpa. Seguendo una filosofia improntata alla qualità prima della quantità, un piccolissimo laboratorio nato nel garage di casa è diventato un brand di riferimento nel mondo dell’alto di gamma. Oggi, nei 15.000 metri quadri dei laboratori Santoni tutto avviene ancora come una volta: le tradizionali tecniche manuali sono tramandate con un processo di training interno che, fortunatamente, vede ancora molti giovani disposti ad imparare il mestiere. Il segno distintivo qui è il colore: steso rigorosamente a mano su ogni singolo paio, secondo la tecnica pittorica della velatura, con diversi passaggi per ottenere la nuance desiderata. Perfino il filo per la cucitura viene preparato dagli artigiani utilizzando la cera d’api per renderlo resistente e colorato a mano secondo la necessità.
    Il core business è l’uomo, ma da ormai dodici anni si sono aperti anche alla donna, prima con una collezione ispirata alle iconiche calzature maschili e poi ampliando la gamma – dal classico allo sportivo - con un team dedicato. Nonostante l’organizzazione di tipo aziendale, il prodotto rientra appieno nei canoni dell’artigianato italiano e come di consueto quando si parla di qualità, a dispetto dell’attuale congiuntura economica, l’azienda ha registrato un 24% di crescita nell’ultimo anno. Nel pronto in taglia la cucitura è di tipo Goodyear, che indica una cucitura orizzontale tra guardolo, tomaia e intersuola cui è applicata una cucitura di tipo blake - verticale - per unire il guardolo alla suola. Oltre al pronto in taglia, inoltre, Santoni offre anche un servizio di custom made e di bespoke, entrambi fatti a mano. Quanto al primo, la personalizzazione del prodotto ha come limiti la sola fantasia del cliente, che potrà scegliere fodere interne, pellami particolari, colori ed iniziali. Il servizio bespoke, invece, apprezzato soprattutto in Asia, è realizzato impiegando delle forme in legno di cedro - che non si altera nel tempo - e le sapienti mani delle maestranze Santoni. E dopo tre mesi dalle misure, la scarpa è pronta. Curiosità: per ottenere un effetto impermeabilizzante, il filo usato per cucire le suole ha un diametro maggiore rispetto al foro attraverso cui viene fatto passare.
    “Dalle passioni del fondatore si è passati a delle partnership di rilievo” - mi spiega Stefano Bergamini, il retail manager, alludendo alle collaborazioni con Mercedes-AMG, IWC e Rubelli, concretizzatesi in calzature che ricordano le linee affusolate delle sport car tedesche o rivestite nei pregiati tessuti veneziani oppure in cinturini dai pellami Santoni. La passione di Santoni per l’eccellenza, infine, trova la sua massima espressione nella collezione “Limited”, un pronto in taglia totalmente fatto a mano, pensato per l’estero, con forme più allungate, pellami esotici di prima qualità e lavorazioni particolari. Il signor Santoni ricorda ancora quando - con il campionario in valigia - volò a Parigi per conoscere il più importante rappresentante della città, che tutt’oggi collabora con loro. Da allora tanta strada è stata fatta eppure 24 boutique, 53 milioni di Euro di fatturato e 500 dipendenti dopo, Andrea Santoni, il fondatore, si definisce ancora un calzolaio.






















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       Bespoke Hugs,
    Fabio

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